Giovanni Ligasacchi

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Nato a Preseglie, in Val Sabbia, il 6 giugno 1920, all’età di 6 anni inizia lo studio della tromba presso il Collegio dei “Derelitti”, poiché orfano di entrambi i genitori, a 10 anni era già vice maestro della banda interna all’orfanatrofio. E stato allievo di tromba dei maestri G.Ravelli e D.Vasini ed ha studiato armonia con Andrea Belik e Carlo Bossini. All’età di 15 anni, uscito dal collegio, ebbe come tutore il maestro Gio­vanni Ravelli (1888‑1967), che gli procurò una occupazione lavorativa presso il cotonificio Ottolini di Villanuova sul Clisi. Per proseguire gli studi musicali, mancando le possibilità economiche dato che a quel tempo a Brescia non c’era il Conservatorio di musica, nel 193, a 18 anni partecipa al concorso per un posto di tromba nella Banda “Presidiaria” di Milano, vincendolo viene arruolato nel 7° Reggimento Fanteria dei 3° corpo d’armata dell’Esercito Italiano.

A 20 anni, in tempo di guerra, viene trasferito nel 63° Reggimento Fanteria ed inviato al fronte: prima in Francia poi in Albania ed in Grecia, a Samos nelle isole dei Peloponneso, da dove, oppostosi con il suo reggimento alla consegna delle armi ai tedeschi, venne deportato nel campo di concentramento (M. Stammlager IX C, con il n. 47714) della città di Dora, attualmente in Slovacchia. Nel 1945 il ritorno in patria: riprende il lavoro al cotonificio, partecipando alle aspre lotte sindacali del primo dopoguerra. Nel 1948 assume a Varese la carica di Segretario provinciale, settore tessili, del Sindacato unitario CGIL.
Il rientro a Brescia nel 1957, la ripresa degli studi musicali con gli esami di Teoria, Armonia e Storia della musica presso il Conservatorio di Parma ed infine l’assunzione come impiegato comunale presso il Comune di Brescia. Entrato come strumentista (flicorno sopranino mib) nella Banda Cittadina “Isidoro Capitanio”, nel 1960 ne assume la direzione, e conseguentemente l’incarico di bibliotecario presso la Pinacoteca Tosio Martinengo ai Civici Musei; nello stesso anno partecipa, con la Banda di Cazzago San Martino, al Concorso Interregionale di Darfo Boario Terme vincendo il primo premio e la bacchetta d’argento. Vi ritornerà nel 1961, con la Banda Cittadina di Brescia, conquistando il primo premio, e nel 1962, il primo premio e medaglia d’oro.
Nel 1965 viene chiamato ad assumere anche la direzione dell’Associazione Mandolinistica “Costantino Quaranta” con la quale partecipa a diversi concorsi europei: Falkenstein, Germania 1965, primo premio in prima categoria e primo premio assoluto; Kerkrade, Olanda 1966, primo premio e medaglia d’oro e medaglia d’argento per il secondo miglior punteggio assoluto (nello stesso concorso il secondo premio con la Banda Cittadina di Brescia); Koslar, Germania 1968, primo premio (222 punti su 230); Kerkrade, Olanda 1970, primo premio.

Nel 1969 è fra i promotori del Concorso Internazionale per Orchestre a plettro “Città di Brescia”, che vede la partecipazione nella giuria di S.Behrend, V.Hladky, F.Menichetti e G.Facchinetti; per l’occasione viene pubblicato un LP, stampato in sole 500 copie, della “Costantino Quaranta” sotto la sua direzione.
Grazie a questa iniziativa venne ricostituita la Federazione Mandolinistica Italiana, con sede in Brescia, nella quale Ligasacchi fu vice‑presidente.
Negli stessi anni (dal 1966) il Maestro iniziò a tenere lezioni gratuite di educazione musicale presso la Scuola Elementare “Muzio Calini” in via delle Battaglie a Brescia.
Nasce così il “Centro Giovanile Bresciano di Educazione Musicale”, il quale nel 1968 darà il suo primo saggio musicale pubblico nel cortile della Scuola Elementare. 
L’attività didattica all’interno del Centro, grazie alla collaborazione di alcuni esecutori della “Costantino Quaranta” e della Banda Cittadina si estende rapidamente anche alla pratica strumentale comprendendo numerosi strumenti musicali (è un contributo alla formazione di alcuni corsi mancanti nel Conservatorio cittadino quali oboe, corno e fagotto) e permettendo in breve tempo la formazione di gruppi musicali giovanili, fra i quali una orchestra di mandolini e chitarre (1968‑69).
Quella esperienza costituì l’embrione della odierna Orchestra di Mandolini e Chitarre “Città di Brescia” ed anche l’attività del Centro prosegue tutt’oggi all’interno della Scuola Elementare Calini.
Con L’Orchestra di Mandolini e Chitarre Città di Brescia”, formata da bambini con l’età media di 14 anni e costituitasi in associazione nel 1974, Ligasacchi ottiene il terzo posto, con medaglia di Bronzo al Festival di Kerkrade. 
Nel 1976, grazie alla amicizia con S. Behrend organizza per la prima volta in Italia, un corso di perfezionamento sui moderni linguaggi dell’orchestra a plettro coronato dal concerto finale da brani di Schwaen, Bresgen, Renosto, Fackler, Behrend, Ambrosius, Bussotti, Bast e Logothetis. 
Nel 1978, sempre a Kerkrade ottiene il primo premio, con medaglia d’oro; nel 1979 partecipa al Concorso Internazionale di Ferrara vincendo il primo premio assoluto. Oltre che per l’attività musicale di direttore e trascrittore, Giovanni Ligasacchi si è distinto per la sua ricerca pionieristica nel campo mandolinistico, attraverso l’indagine storica sul repertorio originale antico e moderno, la ricerca su Bartolomeo Bortolazzi (ritrovando l’atto di battesimo) e la pubblicazione di numerosi scritti riguardanti le tematiche sul ruolo sociale ed artistico della tradizione mandolinistica italiana. Nel 1985 promuove la Prima Mostra Mercato nazionale di Strumenti a Pizzico in Brescia, guidando l’orchestra “Città di Brescia” in due memorabili concerti con programmi di autori barocchi e contemporanei in prima esecuzione mondiale e curando il saggio “In Memoriam Konrad Wőlki” su Bartolomeo Bortolazzi.
Con la partecipazione dell’Orchestra “Città di Brescia” al Festival tedesco di Schweinfurt (prima orchestra italiana invitata) del 1986, il maestro Giovanni Ligasacchi lascia il suo incarico di direttore ad uno dei suoi allievi più promettenti, Claudio Mandonico.